Le detrazioni Irpef sono agevolazioni dal punto di vista fiscale che costituiscono un vantaggio per chi paga le tasse e che deve sostenere una serie di spese, ma è importante buttare uno sguardo sulla tracciabilità dei pagamenti.
Le detrazioni Irpef sono delle agevolazioni dal punto di vista fiscale che costituiscono un vantaggio per i contribuenti che hanno tutta una serie di spese, ma è essenziale stare attenti alla tracciabilità dei pagamenti, ossia al loro svolgimento “anti evasione”.
Le detrazioni sono una riduzione delle tasse e sono legate ad alcuni tipi di spese eseguite dal contribuente o dal suo nucleo familiare. Questa agevolazione specifica, si può calcolare applicando una percentuale sulla spesa sostenuta, e poi detraendo quell’importo dalla somma dovuta.
La riduzione Irpef è al 19% e può essere applicata su una lista di spese piuttosto ampia. Per potersi avvalere della detrazione Irpef al 19% è importante usare pagamenti tracciabili, anche se sono cifre ridotte.
La detrazione Irpef al 19% è possibile sfruttarla solo se le spese vengono pagate con un bonifico bancario o postale o con altri metodi di pagamento diversi dal pagamento cash, come previsto dall’art.23 della legge 241/97 in ambito fiscale. I pagamenti devono essere tutti tracciabili e questo allo scopo di permettere verifiche da parte del Fisco.
È importante ricordare che si ritengono “tracciabili” quelle operazioni che vengono eseguite con bancomat, carta di credito e prepagate, assegni bancari e circolari.
Non fanno parte di questa lista di strumenti di pagamento tracciabili, i circuiti di credito commerciale con cui si effettuano scambi di beni e servizi e che non utilizzano nessuno dei meccanismi di pagamento di cui si legge nell’art. 23 del DLgs. 241/97 di cui abbiamo parlato sopra, come il software utilizzato per rendere tracciabili i pagamenti che vengono eseguiti in contanti.
Tutto ciò perché non hanno un conto corrente bancario. Tuttavia, il contribuente può dare prova di aver usato metodi di pagamento tracciabili in più modi. Per esempio, è valida l’annotazione in fattura, ricevuta o documento commerciale da parte di chi riceve somme e che presta il servizio.
Può, inoltre, dare prova di tracciabilità anche dando prova cartacea del pagamento eseguito. Ecco perché la persona interessata lo potrà fare attraverso ricevuta bancomat o carta credito, estratto conto, Mav, una fotocopia del pagamento effettuato tramite bollettino postale ecc.
In conclusione, per la detrazione Irpef del 19% i pagamenti devono essere tracciabili, anche per importi bassi.
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